La più grande fortezza alpina d’Europa: Forte di Fenestrelle. La denominazione con cui viene indicata non è propriamente esatta in quanto non si tratta di un singolo forte ma di un complesso fortificato composto da otto opere difensive. Alcune grandi come il Forte San Carlo ed altre piccole come la Ridotta Santa Barbara, ma ognuna di esse aveva un ruolo specifico nelle strategie di difesa. Tutte le strutture sono collegate tra di loro attraverso percorsi sia interni che esterni e soprattutto attraverso la nota “scala coperta”. Un’opera che si distingue per la sua unicità: 4000 scalini, protetti da mura spesse due metri, s’inerpicano sul pendio della montagna, come una lunga galleria che si snoda ininterrottamente per più di due chilometri. Il forte fu sempre un presidio militare e mantenne costantemente la sua funzione di sentinella e baluardo difensivo ma, come per tutte le fortezze, svolse anche il delicato compito di prigione di Stato.
A pochi chilometri da Fenestrelle, troviamo il centro storico medievale di Pinerolo: “é alle porte d’Italia”, come scrisse De Amicis, ma questa Italia si affaccia su un mondo francese che ha condizionato pesantemente la storia e la cultura della città. Nel 1536 i francesi conquistarono Pinerolo ancora cinta dalle mura medioevali e intrapresero lavori di rinforzo. Lasciarono Pinerolo nel 1574 e tornarono dal 1630 al 1696 quando la trasformarono completamente facendone una fortezza di Francia. In questo periodo furono rinchiusi nella ‘Cittadella’ personaggi illustri quali: Nicolas Fouquet, Sovrintendente alle Finanze del Re Sole che giunse a Pinerolo scortato da 120 moschettieri e da D’Artagnan. La terza breve occupazione francese ebbe luogo dal 1798 al 1814. Pinerolo fu dunque francese per 120 anni. Territorio caratterizzato da un’identità plurale, con un patrimonio culturale e ambientale vario e di grande interesse. Questi luoghi, più di altri, hanno sperimentato quanto la libertà religiosa e civile sia l’esito di un lungo e faticoso cammino